L’8 e il 9 giugno, oltre che per il rinnovo di poco meno di metà delle amministrazioni comunali italiane e l’elezione dei 76 europarlamentari spettanti all’Italia, si è votato per eleggere il presidente della giunta regionale e i membri del consiglio regionale del Piemonte. Si sono affrontati cinque aspiranti alla carica di Presidente, incluso l’uscente Alberto Cirio (centrodestra) sostenuti da 13 liste Di seguito ecco i simboli sulla scheda, proposti secondo l’ordine sorteggiato per la circoscrizione di Torino. Ricordiamo che la legge elettorale regionale prevede una serie di esenzioni per partiti che hanno ottenuto eletti al parlamento nazionale, alle ultime regionali e su semplice firma di un capogruppo regionale, di fatto tutte le liste presentate sono state esenti dalla, peraltro onerosa, raccolta firme.
Alberto Costanzo, 62 anni, avvocato con studio a Casale Monferrato: alle ultime elezioni politiche si è candidato con Italexit, mentre in passato si è proposto come candidato sindaco a Casale Monferrato (nel 2004 con Casale tricolore, nel 2019 con Casapound e Nuova Voce civica), dopo una militanza precedente (fino al 2001) in Alleanza nazionale. Costanzo è il candidato presidente di Libertà, la lista di forze antisistema promossa da Cateno De Luca.
ha ottenuto 21.565 voti pari al 1,15% come candidato Presidente e 16.064 – 0,97% come lista – NESSUN ELETTO
Francesca Frediani, consigliera regionale uscente, eletta nel 2019 nel torinese con il MoVimento 5 Stelle e fondatrice nel 2021 della componente del gruppo misto Movimento 4 ottobre (gruppo fuoriuscito dal M5S) – ribattezzata nel 2022 Unione popolare. A sostenerla è la lista Piemonte popolare, cui concorrono Potere al Popolo, Partito della Rifondazione comunista, Sinistra anticapitalista e ManifestA, nonché varie figure indipendenti e i collettivi universitari Cambiare Rotta (la lista è esente grazie alla consigliera Frediani, presente nel gruppo misto da oltre due anni)
ha ottenuto 28.191 voti pari al 1,50% come candidato Presidente e 19.377- 1,17% come lista – NESSUN ELETTO
Il sorteggio ha collocato una dopo l’altra tutte e tre le candidature appoggiate da una sola lista: dopo Costanzo e Frediani, tocca a Sarah Disabato, eletta cinque anni fa sempre nella circoscrizione di Torino nella lista del MoVimento 5 Stelle. Ed è proprio con il M5S che Disabato si presenta anche questa volta: in Piemonte non si è concretizzata alcuna alleanza con il Pd o con altre forze politiche che altrove hanno scelto di presentarsi in coalizione con il partito guidato da Giuseppe Conte.
ha ottenuto 144.420. voti pari al 7,68% come candidato Presidente e 99.806- 6,04% come lista – 3 CONSIGLIERI ELETTI
La legge regionale prevede che i candidati sostenuti da una sola lista abbiano il listino regionale contraddistinto dallo stesso simbolo della lista, questo é penalizzante perché l’elettore può essere tratto in inganno e crociare solo il simbolo del listino-presidente, obiettivamente a chi ha pochissime o nessuna speranza di essere eletto alla Presidenza questo poco o nulla serve… invece a chi é sostenuto da più liste, nel nostro caso centrodestra e centrosinistra, é concesso l’uso di un simbolo diverso, inoltre da quest’anno i candidati del listino dovevano dichiarare il collegamento con una lista (possibile l’opzione indipendente) per eventuali surroghe.
Alberto CIRIO
Governatore uscente e rieletto con 1.055.752 voti, pari al 56,13%, per effetto della legge regionale che garantisce un certo numero di posti alla minoranza, solo 6 candidati su 10 del listino sono stati eletti, sicuri ripescaggi per chi sostituirà gli assessori che da queste elezioni decadono da consigliere ma, a differenza dei comuni superiori, rientrano in consiglio perdono la carica assessorile.
Noi moderati. Il partito guidato a livello nazionale da Maurizio Lupi concorre a questa competizione elettorale con il suo simbolo ufficiale, ottiene 11.441 voti – 0,69% ed é l’unica lista del centro destra a NON ottenere seggi, non era rappresentata nemmeno nel listino regionale.
Fratelli d’Italia, partito che nel 2019 aveva sfiorato il 5,5% in regione – attestandosi come terza forza della coalizione di maggioranza , nel 2024 é il primo partito in regione con 403.954 voti pari al 24,43% elegge 11 consiglieri regionali, a questi si aggiungono quelli in quota nel listino
La forza più votata in assoluto nel 2019 era stata la Lega, con il suo 37,11% si era aggiudicata 17 seggi dei 22 destinati alle liste circoscrizionali della maggioranza. Come nelle altre elezioni amministrative e per le europee il risultato é fortemente ridimensionato, 155.521 voti pari al 9,40% che comunque garantiscono 4 eletti nelle liste provinciali
Cirio presidente – Piemonte moderato liberale. Nessun dubbio sul fatto che il cognome di Cirio sia l’ingrediente principale di questa grafica elettorale; il bianco, il blu e il rosso (che tinge solo la parola “Piemonte”) richiamano i colori dello stemma regionale; la dicitura collocata in basso richiama in parte le forze che concorrono alla formazione della lista (Moderati, storicamente vicini al centrosinistra ma non questa volta, Torino Bellissima, Piemonte nel Cuore, Tempi Nuovi con Giorgio Merlo e Azione, che indica alcune candidature). Il risultato é ottimo, visto che é la seconda più votata nel centrodestra e la terza a livello regionale, ottiene 202.294 voti pari al 12,23% e 5 seggi, uno anche, a sorpresa, a Biella dove Forza Italia non era presente.
Forza Italia. In questo caso la bandierina forzista, il riferimento al Partito popolare europeo e – soprattutto – il cognome di Silvio Berlusconi vengono sacrificati nelle dimensioni per lasciare spazio, nel segmento circolare blu collocato in basso, al cognome di Cirio (il suo peso visivo è analogo a quello del contrassegno visto sopra); il presidente uscente e rieletto, infatti, é esponente di Forza Italia, in basso si leggono anche, pur molto piccoli, i riferimenti all’Unione di centro (Udc) e al Partito liberale italiano (Pli). Va precisato che la lista di Fi non sarà presente sulle schede della provincia di Biella: l’esclusione dalla lista di Lorenzo Leardi (ritenuto incandidabile per la condanna subita nel processo “Rimborsopoli”, senza che fosse ritenuta efficace la riabilitazione) ha portato al non rispetto della parità di genere all’interno della lista composta da due soli candidati, dunque alla bocciatura dell’intera lista (Tar e Consiglio di Stato hanno respinto i ricorsi), nonostante questo la lista ottiene 162.888 voti pari al 9,85% e 4 eletti
Giovanna (Gianna) PENTENERO
E’ la candidata del centrosinistra, entra in consiglio regionale come prima dei candidati non eletti, ottiene 630.853 voti pari al 33,54%
Stati Uniti d’Europa per il Piemonte, lista che somiglia nella sua composizione a quella promossa per le elezioni europee. con quattro dei sei simboli di partito inseriti nel contrassegno delle europee (Psi, +Europa, Italia viva, Libdem europei), disposti ad arco sopra all’espressione “Pentenero presidente”. Il contrassegno risulta essere il più “pieno” della competizione, più o meno al livello di quello di Libertà. Ottiene 40.223 voti pari al 2,23% ed un seggio che, come sempre succede per le liste “minori” scatta a Torino nella persona di VIttoria Nallo, esponente di Italia Viva.
indicata come “Lista civica” e chiamata semplicemente Pentenero presidente. La grafica, con l’espressione “Lista civica” rossa in alto su segmento bianco e il resto del nome scritto in bianco su fondo rosso ricorda molto i contrassegni delle liste “personali”, con nomi legati alla società civile, che hanno accompagnato le candidature a sindaco di Torino di Piero Fassino nel 2016 e di Stefano Lo Russo nel 2021, ottiene 24.835 voti pari al 1,50% ma nessun eletto
Piemonte ambientalista e solidale. I colori adottati dal simbolo (il verde acqua del fondo, il verde più chiaro e il bianco del testo) sono mutuati direttamente da Democrazia solidale – DemoS; dalla stampa si apprende che concorrono alla formazione anche Alleanza verde e civica, Alleanza dei DemocraticiVolt Europa e Giorgio Bertola, nel 2019 candidato alla presidenza della regione per il M5S e questa volta indicato come capolista di Piemonte ambientalista e solidale nella circoscrizione di Torino. Il simbolo é francamente poco accattivante ed ottiene solo 14.536 voti pari al 0,88% e nessun eletto
Alleanza Verdi e Sinistra. Il simbolo utilizzato in quest’occasione è quasi identico a quello coniato in vista delle elezioni politiche del 2022; si deve però dare conto dell’aggiunta di Possibile, inserito – quasi come contraltare di Reti civiche . il risultato é discreto: 107.0954 voti pari al 6,48% e 3 seggi (due su Torino ed una su Cuneo), si tratta di tre donne.
Partito democratico, Nel 2019 il Pd aveva ottenuto il 22,44%, ottenendo comunque 9 seggi; questa volta la lista prende il 23,93% (seconda lista dopo FdI) grazie a 395.719 voti ed elegge ben 12 consiglieri, riuscendo a rappresentare tra gli eletti anche le province di Asti, Biella e Vercelli che hanno solo due seggi assegnati.
Nota finale: come detto le province piu piccole (Asti, Biella e Vercelli) eleggono due consiglieri, fatto non sempre scontato, anzi a Biella ne sono eletti tre per la vicenda dell’esclusione della lista di Forza Italia e conseguente vantaggio elettorale per la Civica di Cirio, la provincia VCO (Verbania) che ha assegnato un solo seggio non manda direttamente rappresentanti in consiglio regionale (aveva comunque un candidato nel listino di Cirio), nel 2019 era stato eletto un leghista.