1992 Elezioni Politiche
in costruzione
A scadenza naturale si svolgono le elezioni del 1992, entrano nella storia per essere le ultime con il sistema proporzionale puro e le ultime di quella che verrà definita prima repubblica, molti dei partiti presenti saranno destinati, infatti, a sparire od un deciso ridimensionamento. Il PCI si presenta con il nome PDS ma una frazione del partito si costituisce in Rifondazione Comunista, ottenendo un discreto risultato, si afferma la Lega Nord che in alcune regioni, in particolare in Lombardia, ottiene risultati clamorosi. Per la prima volta i simboli sulla scheda sono a colori ed in seguito ad un referendum plebiscitario del 1991 si può esprimere, per la Camera, una sola preferenza.
SPECCHIETTO CAMERA
SPECCHIETTO SENATO
Democrazia Cristiana
leader: Arnaldo Forlani
All’ultima partecipazione con questo nome si riconferma il primo partito, ottiene 11.640.265 voti alla Camera, pari al 29,66% e 206 seggi (-4,66% – 28) ed il 27,27% al Senato e 107 seggi (-5,35% e . 18). Travolta dall’inchiesta Mani Pulite, nel 1993 cambia nome riprendendo quello di Partito Popolare, in seguito subisce abbandoni e scissioni, l’eredità del nome DC é tutt’oggi contesa da diversi movimenti. Ottiene i migliori risultati al centro-sud.
Partito Democratico della Sinistra
leader: Achille Occhetto
Erede del PCI è, di fatto, al debutto elettorale, conserva nel simbolo della Quercia la “pulce” del PCI ma questo non impedisce un travaso di voti verso Rifondazione, il PDS ottiene 6.321.084 voti pari al 16,11% e 107 seggi, PCI 1987 : 10.250.644 voti pari al 26,57% e 177 seggi, al Senato 17,05% e 54 seggi, si riconferma primo partito nelle regioni storiche ma nell’insieme subisce un netto ridimensionamento con fuoriuscita di voti verso nuove formazioni di sinistra. In T.A.A., Molise e Calabria si presenta con altre denominazioni (3 seggi).
Partito Socialista Italiano
leader Bettino Craxi
Ottiene 5,343,930 voti pari al 13,62% e 92 seggi (-0,65% – 2) al Senato 13,57% e 49 seggi (+2,16% + 7 ma nel 1987 in alcune regioni partecipava a gruppi con altri partiti), dopo queste elezioni il PSI viene letteralmente spazzato via da “tangentopoli”, il leader Craxi si rifugia in Tunisia, mentre la partecipazione elettorale é ridotta ad alcune formazioni con risultati minimi, si verifica anche una diaspora ed negli anni a venire gli eredi del PSi daranno vita a movimenti socialisti di varie denominazioni ma sempre con poca fortuna.
Lega Nord – Lega Lombarda
leader: Umberto Bossi
Ottiene 3.396.012 voti pari al 8,65% e 55 deputati, al Senato 8,20% e 25 seggi, improponibile il confronto con il 1987 quando, presente solo in Lombardia, aveva preso un deputato ed un senatore. E’ sicuramente la forza politica che esce vittoriosa dalle elezioni, Primo partito nella circ. Como ed in diverse province della Lombardia ma anche Vercelli e Belluno. Il partito nasce dalla unione di più movimenti autonomisti, sperimentato come cartello alle europee 89. Nella circ di Milano Bossi ottiene 239000 preferenze individuali.
Partito della Rifondazione Comunista
leader: Sergio Garavini
Ottiene 2.204.641 voti pari al 5,62% e 35 seggi, al Senato il 6,52% e 20 seggi, nato dopo la svolta del PCI nel partito confluiscono alcuni parlamentari comunisti e Democrazia Proletaria, il risultato al debutto é buono e testimonia l’esistenza di uno zoccolo duro di sinistra. Attiva ancora oggi anche se negli ultimi tempi i risultati elettorali sono decisamente inferiori.
Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale
leader: Gianfranco Fini
Ottiene 2.107.037 voti pari al 5,37% e 34 seggi (-0,54% – 1 seggio) al Senato 6,51% e 16 seggi (-0,03%). Orfano del leader storico Almirante, il MSI-DN , nel 1990/91 il segretario era Pino Rauti, a causa di risultati elettorali deludenti nel 1990 era in seguito ritornato Fini. Il partito riesce a confermare i voti del 1987 cedendo poco alla Lega ed ad altre formazioni di destra, uscirà indenne da tangentopoli ma nonostante questo é all’ultima apparizione come MSI-DN, nel 1994 prenderà il nome di Alleanza Nazionale-MSI.
Partito Repubblicano Italiano
leader: Giorgio La Malfa
Ottiene 1.722.4565 voti pari al 4,39% e 27 eggi (+0,69% +6) al Senato il 4,70% e 10 seggi (+0,85 +2), un buon risultato per il PRI guidato dal figlio del leader storico, Ugo La Malfa. Anche questo partito è, di fatto, all’ultima partecipazione elettorale per il parlamento nazionale, anche se ancora in vita e presente ad alcune consultazioni locali, viene fortemente ridimensionato da “tangentopoli”
Partito Liberale Italiano
leader: Renato Altissimo
Ottiene 1.121.264 voti pari al 2,86% e 17 seggi (+ 0,76 + 6) al Senato 2,825 e 4 seggi (+0.66 + 1), vale per il PLI lo stesso discorso del PRI, anzi non prenderà pate neppure alle Europee 1994, molti suoi esponenti confluiranno in Forza Italia, il partito, sciolto nel febbraio 1994 viene rifondato nel 1997.
Federazione dei Verdi
leader: Gianni Mattioli
Ottiene 1.093.995 voti pari al 2,79% e 16 seggi (+0,28% e +3) al Senato il 3,08% e 4 seggi (+1,12% e +2 ), quindi cresce ma non recupera quasi nulla a sinistra dal calo del ex PCI. Non coinvolto nell’inchiesta mani pulite, continua tutt’oggi la sua vita politica.
Partito Socialista Democratico Italiano
leader: Antonio Cariglia
Ottiene 1.064.647 voti pari al 2,71% e 16 seggi (-0,24% – 1), in controtendenza rispetto agli altri “laici” perde qualcosa, nel 1989 aveva subito la scissione di UDS Unità e Democrazia Socialista, fondata da Pietro Longo e Pier Luigi Romita, confluita poi nel PSI. Molti esponenti di spicco sono coinvolti in inchieste giudiziarie.
Al Senato 2,56% e 3 seggi (+ 0,20% – 3, nel 1987 in alcune regini con il PSI). nelle regioni del nord si allea con gli ex leghisti di Lega Nuova, ma la cosa non porta risultati concreti poiché i tre eletti sono in Campania, Puglia e Sicilia. Il PSDI si scioglie nel 1998, confluendo nei Socialisti Democratici Italiani che a loro volta nel 2007 confluiranno nel rifondato PSI
La Rete – Movimento per la Democrazia
leader: Leoluca Orlando
Ottiene 730.171 voti pari al 1,86% e 12 seggi, il movimento é fondato da Leoluca Orlando (ex DC) ed altri tra questi Diego Novelli (ex PCI), essendo un nuovo partito deve raccogliere le firme per presentarsi ed infatti in alcune circoscrizioni é assente, al Senato si presenta solo in Sicilia dove ottiene il 9,87% e tre senatori, anche alla Camera i migliori risultati sono in Sicilia con il 12,15% nella circ di Palermo. La Rete si scioglie nel 1999 confluendo ne I Democratici.
Lista Marco Pannella
leader:Marco Pannella
Ottiene 485.694 voti pari al 1,24% e 7 deputati, al Senato il 0,50% ma é presente solo in alcune regioni,. é l’erede del Partito Radicale ma ottine circa la metà dei voti e dei seggi del 1987, il PR aveva deciso di confluire nel Partito Radicale Transnazionale e sciogliersi. La Lista Pannella in seguito assumerà altre denominazioni per finire come Lista Emma Bonino e sciogliersi nel 2000.
SI – Referendum
leader: Massimo Severo Giannini
Nata sull’onda del referendum sulla preferenza unica, la lista presenta la candidatura di diverse personalità della cultura , nonostante questo ottiene un insuccesso con soli 319.812 voti (0,81%) e nessun eletto, anche al Senato (1,0%) non scattano seggi , si presenta in tutte le Circoscrizioni, in seguito non parteciperà ad altre tornate elettorali.
Partito Pensionati
leader: Carlo Fatuzzo
Ottiene 220.509 voti pari al 0,56% ma nessun eletto, al Senato il 0,65%, presente solo in alcune circoscrizioni, per la maggior parte nel nord, il partito é al debutto elettorale dopo che, in passato, altre formazioni di erano proposte per rappresentare la categoria dei pensionati, ancora attivo, attualmente Fatuzzo é deputato eletto in Forza Italia.
Sudtiroler Volkspartei
leader: Roland Riz
Lo storico partito di raccolta degli abitanti di lingua tedesca dell’Alto Adige, presente in parlamento dal 1948, ottiene 3 deputati e 3 senatori presentandosi solo nella circoscrizione Trento-Bolzano, 31,11% alla Camera e 31,58% al Senato
Caccia Pesca Ambiente
Federalismo
Cartello elettorale formato da ; Movimento Meridionale, Pensionati Uomini Vivi, Partito sardo d’Azione, Slovenska Skupnost, Union for Sudtirol, Union Valdotain, ottiene 154.621 voti pari al 0,39% ed un seggio, perde un seggio rispetto al 1987, al Senato 0,52% ed un senatore (come nel 1987), entrambe gli eletti sono in Sardegna e quindi riconducibili al PSdAz.
Lega Autonomia Veneta
Leader: Mario Rigo
Ottiene 152.301 voti pari allo 0,39% ed un seggio, al Senato il 0,43% ed un senatore, presente solo nelle due circoscrizioni venete per la Camera ( 5,04% e 4,77%) e nella sola regione Veneto per il Senato (4,97%) il risultato é di tutto rispetto per il movimento nato nel 1989 come Iniziativa Civica e fondato dall’ex PSI Mario Rigo. Nel 1990 aveva partecipato alle regionali ottenendo un seggio, si scioglie nel 2001 dopo essersi anche presentata con il centro-sinistra nel 1996.
Lega Casalinghe-Pensionati
Leader: Piergiorgio Sirtori
Ottiene 133.717 voti pari al 0,34% nessun eletto, al Senato 0,40% nessun eletto, tra i candidati, oltre a Sirtori, senatore uscente eletto con i Verdi, anche Filippo de Jorio , Aldo Coppola (ex Lega Ligure) e Roberto Bernardelli (ex Partito PensionatI), Riesce nell’impresa di presentarsi in 9 circoscrizioni ed in 5 regioni (prevalentemente del nord), non ottiene eletti ma indubbiamente “rosicchia” voti alla Lega Nord, nel 1991 alle comunali di Brescia aveva ottenuto il 4,99% e 2 seggi.
Lega Alpina Lumbarda
Leader: Roberto Gremmo presente a Milano Pavia e Brescia Bergamo ottiene 90.909 voti pari al 0,23% e nessun eletto, la lista era in chiara opposizione alla Lega Lombarda, il promotore, Gremmo, é autonomista piemontese storico, in Piemonte si presenta, come vedremo, come Lega Alpina Piemont
Con un logo leggermente diverso corre anche per il Senato in Lombardia, qui le cose vanno decisamente meglio visto che grazie a 119.153 voti (2,12%) elegge un senatore nella persona di Egidio De Paoli che verrà riconfermato nel 1994 e che in seguito diventerà leader del movimento.
Lega Alpina Piemont
Leader: Roberto Gremmo
Legata alla “sorella” lombarda si presenta in Piemonte, alla Camera 69.702 voti (TO-NO-VC 1,93% , CN-AL-AT 3,07%) al Senato 2,72% , non va lontanissima dall’eleggere dei parlamentari ma a differenza della “Lumbarda” non ne ottiene. L’uso della figura dell’alpino nel simbolo non era statio gradito dai vertici dell’Ass. Nazionale Alpini.
Lega d’Azione Meridionale
leader: Giancarlo Cito