1963 Elezioni Politiche
SISTEMA ELETTORALE
Rimane invariato il sistema per l’attribuzione dei seggi per la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica, con il territorio nazionale diviso in 32 Circoscrizioni per la Camera, le liste che ottengono almeno un seggio pieno in una circoscrizione partecipano al riparto dei seggi non assegnati nel Collegio Unico Nazionale, per ottenere un seggio pieno si dividono i voti validi per il numero dei seggi da assegnare ottenendo il quorum, in alcune circoscrizioni con molti abitanti il quorum si raggiunge anche con pochi punti percentuali.
Il Senato è, come previsto dalla Costituzione, su base regionale, i seggi vengono assegnati con il sistema d’Hondt che premia leggermente le liste più votate, non c’è recupero nazionale e quindi nelle regioni più piccole alcuni partiti, pure ottenendo anche un dignitoso risultato, non ottengono seggi ed i voti ottenuto vanno persi, si verificano quindi alleanze tra forze affini su scala regionale.
I seggi passano da 596 a 630 per la Camera e da 246 a 315 per il Senato ( a questi si aggiungono i Senatori a vita nominati ed ex Presidenti della Repubblica), questo è numero di parlamentari ancora oggi esistente.
QUADRO POLITICO
Nella Legislatura 1958-1963 si erano succeduti questi Governi:
- Fanfani II – 2 luglio 1958/16 febbraio 1959 (DC – PSDI)
- Segni II – 16 febbraio 1959/ 26 marzo 1960 (DC con appoggio esterno di PLI-PNM-MSI-PMP)
- Tambroni – 26 marzo 1960/ 27 luglio 1960 (DC con appoggio esterno di MSI e PDIUM)
- Fanfani III – 27 luglio 1960/22 febbraio 1962 (DC)
- Fanfani IV – 22 febbraio 1962/22 luglio 1963 (DC-PSDI-PRI con appoggio esterno PSI)
Si passa quindi in pochi anni da due governi sostenuti esternamente dalle destre ad uno sostenuto dal PSI, preludio dei governi di centro sinistra della Legislatura che sta per nascere.
L’appoggio determinante del MSI al Governo Tambroni era stato fonte di polemiche e critiche da parte delle sinistre ed anche visto con malumore dalla sinistra democristiana, il 14 maggio 1960 il MSI decise di svolgere il suo IV Congresso Nazionale a Genova, la scelta provocò proteste si piazza organizzate da partiti ed associazioni di sinistra, ci furono manifestazioni ed incidenti in molte città italiane, il Congresso venne annullato ed il tutto portò allo sfaldamento del Governo Tambroni, è importante sottolineare che in quel periodo il MSI appoggiava almeno una trentina di amministrazioni comunali in Italia, inoltre nel biennio 1958/1959 il democristiano dissidente Silvio Milazzo aveva guidato la Sicilia con una giunta regionale che comprendeva MSI e PCI e con un maggioranza formata da questi due partiti e da PSI, PSDI, PRI, PLI ed Unione Siciliana Cristiano Sociale.
Mercoledì 11 ottobre 1960 aveva debuttato, ovviamente sul Programma Nazionale (oggi RAI 1) perché altri emittenti non esistevano, Tribuna Elettorale, alla trasmissione parteciparono Aldo Moro (DC), Palmiro Togliatti (PCI), Pietro Nenni (PSI), Arturo Michelini (MSI), Alfredo Covelli (PDIUM), Giuseppe Saragat (PSDI), Giovanni Malagodi (PLI) ed Orozo Reale (PRI) la trasmissione fu seguita da sette milioni di spettatori che andarono aumentando con le trasmissione successive, le Politiche del 1963 furono, quindi, le prime elezioni nazionali con una importante tribuna televisiva.
Le elezioni del 1963 furono anche “raccontate” nel film ad episodi “Gli Onorevoli”, con Totò candidato per un inesistente partitino monarchico, il PNR, Gino Cervi candidato del PLI, Peppino de Filippo per il MSI (che partecipa ad una Tribuna televisiva diretta da Walter Chiari), Franca Valeri per la DC ed Aroldo Tieri per il PCI, questi era il figlio di Vincenzo Tieri, deputato qualunquista della Costituente.
RISULTATI
La DC perde 4 punti e, nonostante l’aumento del numero, 13 seggi, si avvantaggiano il PLI che raddoppia ed il PSDI, crollo dei monarchici che seppur uniti perdono 3 punti e 17 deputati, aumento del PCI di 2,58%, sostanzialmente stabili PSI, MSI e PRI , poche briciole e nessun seggio per altre formazioni minori.
Nel flusso del voto é facile intuire che i voti monarchici siano finiti al PLI al sud mentre al nord recupera sulla DC, questo per la Camera, al Senato il dato é di meno facile lettura perchè non tutti il partiti minori sono presenti ovunque ma comunque il trend é ovviamente simile a quello della Camera.
Come si vede i partiti utilizzano gli stessi simboli delle elezioni precedenti, per questo motivo molti dei manifesti riportati non sono con esattezza riconducibili alle elezioni trattate.
Specchietto Camera
Specchietto Senato
i risultati del Senato di ogni singolo collegio sono a fondo pagina
Democrazia Cristiana
leader : Aldo MORO
Nel 1962 alla guida della DC viene eletto Aldo Moro, questo evento sancisce la volontà del partito di guardare a sinistra, abbandonando la politica centrista e quella di alleanza con le destre.
Probabilmente questo alla Dc la perdita di qualche punto, circa il 4% rispetto al elezioni del 1958, perdita che si traduce anche in meno seggi, nonostante i parlamentari siano aumentati.
Ottiene 11.773.182 voti pari al 38,28% e 260 seggi alla Camera ( – 4,07% e perde 13 deputati), al Senato il 36,47% (- 4,76%) e 126, aumentando di tre unità. In quattro collegi dell’Emilia Romagna si presenta con il PRI , su scala nazionale 0,73% con quattro eletti, di questi 3 aderiscono al Gruppo DC. Miglior risultato a Bergamo-Brescia, 55,37% poi Como (46,04%) e Lecce (46,14%), si conferma comunque il primo partito con 13 punti di distacco dal PCI, il calo di voti é costante in tutta Italia.
Partito Comunista Italiano
Leader : Palmiro TOGLIATTI
Il PCI registra un aumento di voti ed di seggi, ne ottiene 7.767.601 pari al 25,25% e 166 deputati (+2,58% e + 26 seggi). Aumenta anche al Senato ottenendo il 24,24%, in alcuni collegi della Sicilia non si presenta collegandosi al Partito Autonomista Cristiano Sociale, anche in Trentino Alto Adige é presente con simbolo solo in due collegi, negli altri come Sinistra Indipendente.
Le roccaforti sono quelle di sempre: le circoscrizioni di Bologna (41,86%), Parma (39,16%), Firenze (41,90%), Siena (43,29%), nel 1963 primo anche Perugia-Terni-Rieti (36,02%) , in generale aumenta in tutto il territorio nazionale, a Torino città é il primo partito con il 27,16%. Per l’ultima volta il partito é guidato alle elezioni da Palmiro Togliatti che morirà nel 1964
Partito Socialista Italiano
Leader : Pietro NENNI
Ottiene 4.255.836 pari al 13,84% e 87 seggi, in leggero calo (-0,39%) rispetto al 1958 ma aumenta di 3 seggi in virtù dell’aumento del numero di deputati, stesso discorso al Senato 14,01% (-0,07%) ma 9 seggi in più (l’aumento si Senatori favorisce indubbiamente i partiti di “seconda fascia”). Probabile che l’erosione di voti avvenga a vantaggio del PCI dopo la scelta di appoggiare esternamente in governo.
Bene in Lombardia (nella Circ. di Como con il 20,28% é il secondo partito) anche se il miglior risultato percentuale é a Perugia con il 20,53%, per la prima volta elegge un senatore in Trentino Alto Adige cosi che al Senato nel gruppo sono rappresentate tutte le regioni (tranne la Valle d’Aosta). Particolare interessante: a Napoli recupera circa cinque punti rispetto al 1958 a fronte del crollo della lista monarchica laurista.
Partito Liberale Italiano
Leader : Giovanni MALAGODI
Uscito dal governo perché contrario ad intese con la sinistra, il PLI é il partito che esce meglio dalle elezioni del 1963, ottenendo il miglior risultato della sua ultracentenaria storia.
Prende 2.144.270 voti pari a 6,97% ed elegge 39 deputati, aumenta del 3,43% (il doppio) ed 22 seggi. Meglio al Senato con il 7,52% dove passa da 4 a 19 senatori, potendo così formare il gruppo parlamentare autonomo.
Molto bene al nord ed in Sicilia, le percentuali migliori sono a Torino (11,97%) e Milano (11,29%), a Milano città é il terzo partito con il 18,67%, al Senato nei collegi di Milano I , II, IV é il primo partito con il 29,77%, 27,47% e 25,14%, nel collegio Milano III é secondo alla DC con il 2138%, nella sola Lombardia elegge lo stesso numero di senatori , quatto, di tutta Italia nel 1958. Sicuramente recupera voti dalla DC e dai monarchici. Tra i 19 senatori é compreso Michelangelo Nicoletti, sindaco di Avellino, eletto in quel collegio con il simbolo Cattolico Indipendente, presente anche nel collegio di Sant’Angelo dei Lombardi.
Partito Socialista Democratico Italiano
Leader : Giuseppe SARAGAT
Anche il PSDI esce bene dalla elezioni del 1963, con 1.876.271 ottiene il 6,10% e 33 seggi, aumenta di 1,55% e di 11 deputati, il miglior risultato dopo il 1948 (quando però il PSI faceva parte del Fronte Popolare) e che non ripeterà più. Al Senato 6,35% (+1,909 e passa da 5 a 14 eletti, formando così il gruppo.
Più votato al nord , ha il miglior risultato nelle due circoscrizioni piemontesi (9,17% e 8,92%), ottiene senatori in diverse regioni, in particolari le maggiori, ma anche in Liguria e Friuli Venezia Giulia .
Movimento Sociale Italiano
Leader : Arturo MICHELINI
Non si avvantaggia del crollo monarchico e del calo della DC, prende 1.570.282 voti pari al 5,11% e 27 deputati, aumenta di solo lo 0,35% e di tre seggi, al Senato ottiene il 5,15% e 14 seggi (aumentando di 6 unità, a questi si aggiunge un senatore, Gavino Pinna, eletto in Sardegna nel gruppo comune con il PDIUM, alleanza proposta anche in Piemonte, Liguria ed 6 collegi su 19 in Veneto, in Umbria assenti i due partiti ci sono candidati come Indipendenti di Destra.
Nell’occhio del ciclone per i fatti di Genova, la legislatura precedente ha sancito la definitiva esclusione del MSI dal gioco istituzionale, anche in molti comuni aveva tolto l’appoggio alle amministrazioni DC ed il milazzismo rimase un caso isolato (nel vero senso della parola). Bene come sempre nel Lazio (10,09%) il miglior risultato é a Trieste (11,90%) ma questa volta il seggio non scatta. Come sempre più votato al sud, solo 6 deputati su 27 e 1 senatore su 15 sono eletti nel Nord, il senatore con il 4,11% in Lombardia, ottiene un senatore anche in Toscana.
I gruppi di candidati MSI/PDIUM ottengono in tutto 212.381 voti (0,77%) ed un eletto con il 9,08% in Sardegna, in Liguria prendono il 4,58%.
Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica
Leader : Alfredo COVELLI
Nel 1958 si erano presentati separati, il PNM aveva ottenuto il 2,23% ed il PMP di Lauro il 2,63%, in tutto 25 deputati, nel corso della legislatura la riunificazione come Partito Democratico Italiano a questo nome venne poi aggiunto “di unità Monarchica”: PDIUM. Nel 1963 il crollo, arrivano solo 536.948 pari al 1,75% ed otto deputati, perde quindi il 3,11%, due terzi dei voti.
Al Senato non va meglio, 1,56% e due soli eletti, uno in Campania, Achille Lauro (che opta per la Camera e gli subentra Gaetano Fiorentino) e Salvatore Ponte eletto in Sicilia, entrambe andranno nel gruppo del MSI. In Sardegna , Piemonte, Liguria e 6 collegi del Veneto si presenta con il MSI, in Trentino, Toscana, Umbria e Marche é completamente assente, anche dove presente non tutti i collegi sono coperti. Miglior risultato a Napoli con il 6,50% e tre eletti, nessun seggio nel Nord.
All’indomani della riunificazione tra PNM e PMP il partito aveva assunto la denominazione Partito Democratico Italiano, in uso fino al 1946 per una formazione monarchica che si era presentata per la Costituente con il Blocco Nazionale della Libertà.
Partito Repubblicano Italiano
Leader: Oronzo REALE
Nel 1958 si era presentato con il Partito Radicale, nel 1963 ritorna con il simbolo dell’edera, i risultati non cambiano, 420.213 voti pari al 1,37% e sei seggi, come nel 1958, in Sardegna candida alla Camera esponenti del Partito Sardo d’Azione ed infatti viene eletto Giovanni Battista Melis con il 4,05%, secondo miglior risultato dopo la circ. Bologna-Ferrara-Ravenna-Forlì , 4,93% , come sempre le maggiori soddisfazioni arrivano a Ravenna, secondo partito con il 24,66%
Non elegge senatori direttamente, in quattro collegi dell’Emilia-Romagna, come nel 1953, si presenta con la Dc (199802 voti), dei quattro eletti solo Cino Macrelli, eletto a Ravenna, é un esponente del PRI, muore il 25 agosto 1963 e gli subentra un democristiano, quindi il PRI per tutta la legislatura non é rappresentato in Senato. Assente in Piemonte, Trentino, Basilicata, Calabria, Sardegna (in virtù dell’accordo con il PSdAZ) e nei restanti collegi dell’Emilia Romagna, anche nelle regioni dove è presente non copre tutti i collegi, in tutto lo 0,84%.
Sudtiroler Volkspartei
Leader: Silvius MAGNAGO
I risultati della SVP sono il copia ed incolla delle elezioni precedenti, presente solo in Trentino Alto Adige dove ottiene il 9,30% e tre deputati ed in tre collegi della regione, due glie eletti a Bolzano e Bressanone, in questo collegio prende il 78.83% che é il miglior risultato nazionale di un candidato al Senato.
Unione Siciliana Cristiano Sociale
Leader: Silvio MILAZZO
il movimento é fondato da Silvio Milazzo, ex Dc ma, sopra tutto, ex presidente della regione siciliana, a capo di una giunta sostenuta, tra gli altri, da PCI ed MSI, un esperimento unico nella storia italiana tanto da far nascere il temine “milazzismo”.
La USCS si presenta solo per il senato in Sicilia, non in tutti i collegi, ha il suo simbolo in soli 4 collegi ed ottiene 13.187 voti (0,60%) miglior risultato nel collegio di Barcellona Pozzo di Gotto con il 7,57%, in altri 13 collegi é collegata con la Concentrazione di Unità Rurale, che ottiene 20.802 pari allo 0,95%, é assente in 5 collegi, ma l’accordo non é solo con la CUR ma anche con il PCI e lo capiamo con il partito che segue:
Partito Autonomista Cristiano Sociale
E’, di fatto, espressione del Unione Siciliana Cristiano Sociale, corre in due soli collegi siciliani dove è assente la USCS ma è presente Unità Rurale, i collegi sono quelli di Messina (9,78%) ed Alcamo (32,34%) dove il PCI é assente, il candidato é Sergio Marullo di Condojanni che viene eletto é aderirà prima al gruppo misto ma anche al PSIUP, interessante la storia politica di questo senatore, entrato nell’Assemblea Regionale con il MSI nel 1951, rieletto nel 1955 ma con il Partito Monarchico, aderisce al Partito Contadini, diventa assessore con Milazzo e finisce la carriera politica come Ind. di sinistra, rieletto con il PCI nel 1968,
Concentrazione di Unità Rurale
Nel 1946 e 1948 si era presentato, eleggendo un deputato, il Partito dei Contadini d’Italia, poi nel 1958 il simbolo era ritornato con il cartello Comunità. Nel 1963 si presenta in diverse circoscrizioni la Concentrazione di Unità Rurale che che sembra l’erede, se non fosse che il partito dei contadini deposita regolarmente il simbolo al ministero, salvo poi non presentarsi.
Vero anche che capolista delle due Circoscrizioni piemontesi é Alessandro Scotti, astigiano, deputato dal 1946 al 1958 ed ex leader del Partito dei Contadini, in lista in Sicilia c’è, invece, Silvio Milazzo che é il più votato ma non viene eletto. La CUR prende 92.209 (0,30%) ed é presente in Piemonte, Liguria, Milano, Bergamo, Mantova, Bologna, Parma, Perugia, Puglia, Basilicata e Sicilia, quindi 14 Circoscrizioni, miglior risultato 1,29% nel Piemonte sud. Al senato in Lombardia (7 collegi), Puglia e Sicilia.
Partito Autonomo dei Pensionati d’Italia
Il PAPI é citato anche nel film Gli Onorevoli come intenzione di voto del domestico di Antonio La Trippa (Totò), si presenta in 17 circoscrizioni, comprese le maggiori (Roma, Milano, Napoli) ma ottiene solo 87.655 voti paril al 0,28%, non supera mai l’uno per cento, con Sardegna (0,88%) e Torino (0,68%) come migliori, in Piemonte nel 1958 era presente una lista pensionati con alcuni candidati che poi correranno con il PAPI.
Partito Sardo d’Azione
Leader: Giovanni Battista MELIS
Ritorna alla Camera grazie alla elezioni del leader Melis con il PRI, il partito sardista, nel 1958 con il cartello Comunità, si presenta solo al Senato dove ottiene 34.954 voti pari al 5,48% ma arriva lontanissimo dall’eleggere un senatore, nel 1958 aveva preso il 4,15%
Union Valdotaine
Gli autonomisti valdostani eleggono un deputato (Corrado Gex) ed un senatore (Chabod), quelli assegnati alla regione, riconfermando il risultato del 1958. Alla Camera l’UV batte la DC per 49,82% a 48,04%, il restante 2,15% va la MSI , gli stessi tre partiti sono al Senato ma qui finisce 51,14% a 46,67% con il MSI al 2,19%, i parlamentari aostani confluiscono nel gruppo misto.
Questa é l’ultima formazione politica che ottiene seggi, quelle che seguiranno sono liste presenti in poche se non una sola Circoscrizione e delle quali abbiamo poche notizie.
Movimento Combattentistico Italiano – Fronte per la Rinascita Nazionale
19.902 voti (0,06%) ottenuti nelle Circoscrizioni di Milano, Trento, Roma, Napoli, Bari, Catanzaro e Trieste, percentuali sempre minime. A Roma il più votato é Giuseppe Berni (136 voti), a Milano James Lalli (2044 voti), a Napoli Giovanni Giovannetti (599 voti),
Movimento Politico di Cattolici Italiani
7.220 voti (0,02%) ottenuti nelle Circoscrizioni di Torino, Milano, Brescia, Roma e L’Aquila, percentuali sempre minime.
Partito Socialista Cristiano
Presente solo nella Circ. di Roma dove prende 6.873 voti (0,29%)
Partito Monarchico Nazionale
Presente solo nella Circ. di Roma dove prende 6.472 voti (0,28%), il capolista é Cesare Crosta avvocato già giudice contabile, un nome che ritroveremo anche più avanti.
Lista Unitaria Slovena
Lista sella minoranza slovena, presente solo a Trieste 5,679 voti pari al 2,60%.
Movimento per l’Indipendenza del territorio Libero di Trieste
Il nome dice già tutto, prende 4.261 voti pari al 1,95%
Unione Nazionale di Salute Pubblica
Si presenta solo a Napoli-Caserta ottenendo 2.926 voti pari allo 0,18%
Movimento Coltivatori e Salariati
Si presenta solo a Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta ottenendo 2.685 voti pari allo 0,23%, la lista era composta da soli 3 candidati
Rinnovamento Sociale
Prende in tutto 1.750 voti in due circoscrizioni, Perugia-Terni-Rieti (0,11%), Roma-Latina-Viterbo-Frosinone (0,03%) , liste composte da pochi candidati con nomi che si ripetono in entrambe, a Roma Ernesto Brivio é il più votato con 41 preferenze, a Perugia Ernesto Focolari con 31. Brivio era consigliere comunale di Roma del MSI (nel 1962 con 35335 preferenze, più di quelle del ex segretario nazionale De Marsanich).
Brivio, ex brigatista nero e braccio destro del dittatore cubano Fulgencio Batista, di mestiere faceva il produttore cinematografico ma la sua effettiva consistenza patrimoniale rimase sempre un mistero, nel settembre del 1962 diventa presidente della Lazio, nel febbraio del 1963 lascia e sparisce, viene arrestato a giugno per bancarotta fraudolenta, nel frattempo aveva fondato Rinnovamento Sociale ma fu in seguito sconfessato anche dal suo partito. Si noti la presenza dell’Istria nella cartina dell’Italia.
Movimento Popolare Italiano
Presente solo nella Circ. di Roma dove prende 1.621 voti (0,07%)
Avanguardia Nazionale
Il gruppo era nato nel 1960 e fondato da fuoriusciti dal MSI nel 1956, erano collegati anche ad Ordine Nuovo di Rauti. Nonostante il movimento invitasse all’astensione nella Circoscrizione di Roma appare questa lista, con soli tre candidati, che ottiene 959 voti, 0,04%
Partito Laburista Italiano
Nome senza dubbio ricco di significato per l’ultima delle liste come numero di voti, presente anche questa solo a Roma la scelgono in 755, pari al 0,04%, la lista era comunque composta da 20 candidati.
ALTRE Liste presenti solo al Senato
Indipendenti di Destra
Presenti in Umbria, dove non si presentano MSI e PDIUM, ottengono 21.955 voti pari al 4,79%
Sinistra Indipendente
Collegata al PCI in tre collegi del Trentino-Alto Adige prende 15.224 voti , pari al 3,67%.
Contadini Combattenti
Presente solo nel collegio di Mondovì in Piemonte dove manca il MSI/PDIUM, il candidato Cordero di Montezemolo C. prende 3,797 voti pari al 4,00%.
Giovanni Uberti
Sindaco di Verona dal 1951 al 1956, deputato del Regno e della Costituente, nominato senatore nel 1948, sottosegretario alle comunicazioni dal 1948 al 1950, esponente della Democrazia Cristiana, nel 1963 si candida da indipendente al Senato contro il candidato ufficiale del suo stesso partito, di cui Uberti contestava il clientelismo e i rapporti di interesse con i socialisti, l’avventura é romantica ma fallimentare, arrivano solo 2817 voti, con il 2,20% a Verona Collina ed il 0,29% a Schio.
DETTAGLIO SENATO COLLEGIO PER COLLEGIO
SIMBOLI DEPOSITATI MA NON PRESENTI ALLE ELEZIONI
Come sempre in fase di deposito dei simboli molti sono quelli che poi non si vedranno sulle schede, alcuni sono depositati per auto tutela e sono di sindacati, associazioni, partiti locali, altri di partiti presenti in passato, altri ancora di movimenti minori che poi decidono di non presentarsi oppure non ci riescono.
Mov.Indipendenza Sicilia
Partito dei Contadini
Coltivatori Diretti
FIGC
Ammin. Democratici
Si ringrazia Gabriele Maestri che ha procurato, attingendo dal suo archivio infinto, i simboli, il formato di questi é stato ridotto per esigenze di pubblicazione.
i dati elettorali sono presi dall’ Archivio Elettorale del Ministero dell’Interno